Non accettiamo padroni su di noi o servi sotto di noi. Lavoriamo per una società in cui tutti gli affari pubblici vengano risolti attraverso l’auto-organizzazione di tutti coloro che, come noi e con noi, vivono, lavorano, creano e amano, a Cuba e nel pianeta. Diamo testimonianza, tuttavia, che il passaggio a un tale modo di gestire la nostra vita in comune può essere solo il prodotto della più profonda rivoluzione sociale. Ma essere radicali nella nostra concezione del socialismo e della liberazione umana non ci rende persone rigorose o estremiste, né ci oppone a coloro che cercano sinceramente percorsi di dignità. La lotta per le garanzie sociali è legittima, anche se la loro radice germinativa non raggiunge immediatamente l’ideale – finché esiste una tale radice – molte delle quali lotte contengono germi vivi e in crescita verso la società comune che per ora osiamo solo sognare. Difendere tali germi e spargere i semi della libertà, anche se sappiamo che possono volerci millenni per diventare alberi robusti come gli alberi di kapok nei nostri campi, è nostro dovere e scelta di vita.
E per tutto questo:
1. Ripudiamo qualsiasi blocco al popolo cubano, imposto dall’estero o dall’interno dagli Stati, Uniti o meno. Sosteniamo radicalmente il pieno dispiegamento delle capacità creative del nostro popolo, la sua auto-organizzazione, auto-sostegno e auto-liberazione, in un mondo che deve essere più solidale e cooperativo.
2. Non sosteniamo provocazioni finalizzate all’esplosione sociale. Ciò sarebbe tragico nelle attuali circostanze di deterioramento organizzativo delle classi lavoratrici e dei segmenti più precari della società.
3. Sosteniamo tutte le forme di auto-organizzazione di coloro che lavorano, vivono e credono a Cuba. Per auto-organizzazione sociale intendiamo imprese, progetti, reti, collettivi e altri sforzi in cui non c’è lavoro salariato, imposizione dell’autorità, culto della personalità, varie violenze dirette, strutturali o simboliche, iper-competitività, burocrazia, decisioni nelle mani di una élite, concentrazione della ricchezza e appropriazione diseguale della conoscenza. Chiediamo che il quadro istituzionale del paese dia la priorità a entità auto-organizzate, come la promozione della creazione di cooperative e altri progetti collettivi di produzione e servizi autogestiti rispetto alle microimprese capitaliste e ad altre iniziative basate sulle asimmetrie nelle questioni sociali, in particolare autoritarismo, burocrazia e disuguaglianza economica.
4. In questo senso, le organizzazioni che distribuiscono prodotti alla popolazione devono riorganizzarsi come cooperative di consumatori, integrando la maggior parte di questo in modo auto-organizzato, al fine di adempiere alle funzioni di vendita in magazzini e presso altri rivenditori, trasporto, raccolta, senza implicare furto o corruzione.
5. Ci opponiamo al sistema salariale, ma giacché esiste, deve anche esserci il riconoscimento di un salario minimo reale, visibilmente al di sopra del paniere di base come reddito minimo per una vita dignitosa; salario che deve essere pubblico in termini di composizione ed essere oggetto di dibattito e approvazione generale; Il dovuto deve essere corrisposto in base all’orario di lavoro e alle ore e giorni di straordinario, al datore di lavoro deve essere imposto in tutti i centri di lavoro l’obbligatorietà del contratto collettivo, dei diritti sindacali, pieno accesso alla risoluzione delle controversie di lavoro da parte di coloro che lavorano e il loro diritto di sciopero.
6. Se è stato possibile riconoscere la legittimità dei rappresentanti delle tendenze liberali all’interno dell’opposizione politica statalista cubana, noi ci consideriamo portatori della piena legittimità sia come socialisti libertari sia come parte dell’organizzazione delle classi lavoratrici a Cuba; se tale riconoscimento non è stato ancora possibile, lo esigeremo da parte di tutte le opinioni [e formazioni] politiche.
7. Il crimine di oltraggio all’autorità, in quanto eredità dell’ordine monarchico, deve essere abolito e tutte le persone incarcerate per tali atti devono essere liberate.
8. Il carcere o qualsiasi altra sanzione per “precedenti penali di pericolosità” [p. es. la libertà vigilata, NdT] deve essere immediatamente abolita in quanto istituto di origine fascista (Codice Rocco).
9. Lavoriamo per la liberazione a tutto campo da tutte le dominazioni e oppressioni, in particolare quelle di capitale, burocrazia, patriarcato, ipercompetenza, epistemocrazia, colonialità, razzismo, etnocentrismo, intrusione di potenti strutture straniere, consumo dilagante e predazione ecologica.
10. Spettro completo significa che nessuno – persona o gruppo sotto oppressione – potrà liberarsi da se stesso senza includere gli altri e se non raggiunge e coinvolge l’intera società. La liberazione non ammette esclusioni.
11. Non riconosciamo la falsa e autodistruttiva “normalità” di questo mondo come un ideale al quale Cuba dovrebbe tendere per essere (considerato e sentirsi) “un paese normale”.
12. Stiamo in guardia contro qualsiasi movimento che, partendo da collettivi, processi o sforzi che aspirano alla liberazione, possa portare all’emergere di nuove e pericolose dominazioni. Il Taller Libertario Alfredo López è un collettivo anarchico che da anni sostiene e promuove esperienze legate ai suoi principi anti-autoritari e anticapitalisti, e cerca di essere una voce libertaria tempestiva in questo arcipelago che chiamiamo Cuba. Ha organizzato quattro Libertarian Spring Days all’Avana, ed è attualmente il principale gestore del Centro Sociale ABRA.
traduzione a cura di S.C.